Premiati VIII Edizione

La giuria composta da Chicca Morone, Giuseppe Conte, Tomaso Kemeny, Fabia Baldi, Fabrizio Bregoli, Antonio Miredi e Paola Pennecchi ha fatto le seguenti valutazioni del

Premio “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” – VIII edizione

 

“Sezione A – Poesia edita”

Vincitrice

Camilla Ziglia per la raccolta “Rivelazioni d’acqua” (opera prima) edita da puntoacapo.

 

Menzione d’onore (per ordine alfabetico) ai poeti:

Roberto Costantini per la raccolta poetica “Il canto del tempo” edita da Genesi Editrice

Alessandro Di Prima per la raccolta poetica “Dobby, Yuko e la neve di Joyce” puntoacapo

Raffaele Floris per la raccolta poetica “La macchina del tempo” edita da puntoacapo

Manuel Lantignotti per la raccolta poetica “Vista parco” (opera prima) edita da peQuod

Vincenzo Lauria per la raccolta poetica “Teatr/azioni” edita da puntoacapo

Piero Nissim per la raccolta poetica “Sonetti ebraici” edita da Salomone Belforte Editori & C.

Annalisa Rodeghiero per la raccolta “A oriente di qualsiasi origine” edita da Arcipelago Itaca

 

Una particolare attenzione hanno avuto le raccolte di

Antonella Barina e Anna Leone che, pur avendo avuto il massimo punteggio di due giudici su quattro, vengono solo menzionate in quanto la prefazione di Chicca Morone le ha escluse a priori dal maggiore riconoscimento.

 

Speciale attenzione è stata dedicata anche all’opera di Paolo Gera “Ricerche poetiche” edita da puntoacapo per l’originalità della composizione.

 

“Sezione B – Poesia inedita

Vincitore

Fabio Marco

 

Menzione d’onore (per ordine alfabetico) ai poeti:

Danila Di Croce

Francesco Macciò

Giada Messina Cuti

Assunta Spedicato

Serena Vestene

 

“Sezione C – racconti”

Vincitori (ex-aequo) Bruno Centomo e Paolo Sarboraria

Menzione d’onore a Sanja Rotim

 

“Per la sezione D – haiku landays”

Vincitori (ex-aequo) Sonia Gardini e Monica Schiaffini

Menzione d’onore a Lia Cucconi

 

Dato il tema di questa ottava edizione, la presidente de Il Mondo delle Idee ha attribuito un premio speciale agli autori che hanno dimostrato particolare impegno nella lotta alla discriminazione: la raccolta delle poesie di più di ottanta poeti dal titolo “Fissando in volto il gelo. Poeti contro il green pass” ha avuto come curatori Luca Bresciani, Ivan Crico, Paolo Gera, Mario Marchisio, Paolo Pera, Angelo Tonelli.

 

La cerimonia di conferimento avverrà

Sabato 17 giugno alle 17

Nel Giardino delle rose del Castello di Moncalieri

Piazza Baden Baden

PREMIO INTERNAZIONALE PER LA POESIA “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” VIII Edizione

PREMIO INTERNAZIONALE PER LA POESIA
“Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti”
VIII Edizione
Premiazione
Torino, 17 giugno 2023 ore 17.30
Il Premio Internazionale “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” si propone di offrire riconoscimento e risonanza a quegli scrittori che intendono sperimentare la propria creatività in ambito letterario affrontando una tematica in particolare che ha contraddistinto la vita e la figura di Rodolfo Valentino, un uomo entrato nel mito attraverso l’immagine; in realtà poco conosciuto nella sua vera essenza di attore, poeta, intellettuale e ricercatore.
Argomento del premio letterario per l’edizione 2022/23 è la DISCRIMINAZIONE.
Comitato Fondatore:
Anna Antolisei – Roberto Bertoldo – Roberto Carifi – Giulia Carluccio – Giuseppe Conte – Piero Flecchia – Ilaria Gallinaro – Pier Giorgio Gili – Alessandro Guglielmi – Janus – Anna Lauria – Maria Grazia Maramotti – Luigi Mariani – Angelo Maugeri – Antonio Miredi – Stella Mongioi – Sandro Montalto – Chicca Morone – Bruno Oddenino – Donata Pesenti – Irma Piovano – Paolo Ruffilli – Maria Luisa Spaziani – Vincenzo Zitello.
Presidente d’Onore: Giuseppe Conte
Presidente: Chicca Morone
Vice-Presidente: Anna Antolisei
Segretaria: Stella Mongioi
Giuria:
Chicca Morone, Tomaso Kemeny, Anna Antolisei, Fabia Baldi, Fabrizio Bregoli, Antonio Miredi e Paola Pennecchi.
REGOLAMENTO
Articolo 1
– L’Associazione “Il Mondo delle Idee” bandisce l’ottava edizione del Premio Internazionale di poesia “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” articolato in quattro sezioni:
A) – Poesia edita
Riservata agli autori di sillogi poetiche a tema libero edite in lingua italiana tra marzo 2018 e fine novembre 2022.
B) – Poesia inedita
Riservata ai poeti – residenti in Italia o all’estero – avente per tema la discriminazione (con un massimo di tre elaborati)
C) – Racconto breve
Riservata agli autori – residenti in Italia o all’estero – di un racconto breve inedito e in lingua italiana avente come tema la discriminazione (massimo tre cartelle).
D) – Landays o haiku inediti
Riservata agli autori di landays (poesie brevi, popolari, di 9 e 13 sillabe utilizzate in segreto dalle donne pashtun per denunciare le violenze e i soprusi subiti) o haiku (componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo, composto da tre versi per complessive diciassette more, secondo lo schema 5/7/5) da un minimo di 10 a un massimo di 20.
La giuria si riserva di attribuire un premio speciale all’autore che abbia dimostrato particolare impegno nella lotta alla discriminazione.
————-
Articolo 2
– Non possono partecipare antologie o opere di più autori, né autoedizioni.
Articolo 3
– Per lavoro inedito si intende un’opera mai pubblicata in formato cartaceo o elettronico, incluse antologie.
Articolo 4
– Ogni concorrente della sezione A dovrà inviare n. 5 volumi accompagnati da una lettera di candidatura comprensiva di dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, eventuale indirizzo e-mail) e la dichiarazione di cui all’Articolo 5 firmata.
– Ogni concorrente delle sezioni B, C, D dovrà inviare i testi in formato elettronico alla mail
premiorodolfovalentino@gmail.com
– Alla mail andranno allegati:
– n.1 file in formato word (.doc) con i testi delle poesie / del racconto in formato anonimo (senza segni di riconoscimento personale). Tutte le poesie / landays vanno incluse in un unico file.
– n.1 file in formato .pdf con i dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, eventuale indirizzo e-mail), i titoli delle poesie / del racconto e la dichiarazione di cui all’Articolo 5 firmata.
Articolo 5
– I concorrenti dovranno inoltre rilasciare e accludere una dichiarazione firmata in carta semplice in cui dichiarano di permettere il trattamento, la diffusione e l’uso dei loro dati personali da parte della associazione Il Mondo delle Idee ai fini organizzativi del presente premio e delle sue iniziative in ambito culturale, ai sensi della legge sulla privacy (Regolamento UE 2016/679, noto come GDPR); che le opere presentate sono frutto esclusivo della loro creatività e che sono inedite (per le sole sezioni B, C e D).
– Possono partecipare anche le case editrici con volumi da esse pubblicati. In questo caso si sottintende l’autorizzazione da parte dell’autore.
– Per i concorrenti minorenni si richiede una dichiarazione di chi esercita la patria potestà.
– Per richieste di informazioni o richieste specifiche sul premio scrivere alla mail:
premiorodolfovalentino@gmail.com
Articolo 6
– La partecipazione è gratuita ed è possibile inviare elaborati in tutte le sezioni.
Articolo 7
– Le opere concorrenti dovranno pervenire entro e non oltre il 2 aprile 2023 via mail (sezioni B, C e D) o spedite per posta (sola sezione A) a: “Premio Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” c/o Studio Notarile Morone – via Mercantini, 5 – 10122 Torino.
– I concorrenti dovranno specificare chiaramente sulla busta “Premio Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” e la sezione a cui il testo concorre.
Articolo 8
– Sarà nominato un vincitore per ognuna delle quattro sezioni: a lui andrà la somma di € 500.
– Altri autori meritevoli potranno ricevere segnalazioni e menzioni di merito
Articolo 9
– Le deliberazioni della giuria sono insindacabili e inappellabili.
Articolo 10
– In nessun caso le opere saranno restituite.
Articolo 11
– I premiati dovranno ritirare personalmente i premi loro assegnati il giorno della premiazione, pena la perdita del diritto al premio in denaro (rimarrà comunque al concorrente il titolo di vincitore).
– I premi non ritirati il giorno della premiazione saranno incamerati per l’edizione successiva.
– Ai concorrenti vincitori e provenienti dall’estero, o da una località che disti oltre 200 km dal luogo della premiazione, l’organizzazione offrirà l’ospitalità in hotel per la notte seguente la premiazione.
Articolo 12
– La cerimonia di premiazione si svolgerà di Torino in data 17 giugno 2023 alle ore 17.30 durante una pubblica manifestazione nel luogo indicato entro il 2 aprile.
– Ai concorrenti vincitori sarà data tempestiva comunicazione scritta via mail.
Articolo 13
– La partecipazione al concorso implica di fatto l’accettazione di tutte le norme indicate nel presente bando
Il Mondo delle Idee
Corso Re Umberto, 48 – 10128 Torino – Tel. 335/8215134

Premiazione VII Edizione

Nel giardino de “Il Circolo” del Centro Congressi Unione Industriale di Torino, sabato 26 giugno è avvenuta la cerimonia di premiazione della VII Edizione del Premio “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” alla presenza della Giuria, composta da: Chicca Morone, Tomaso Kemeny, Fabrizio Bregoli, Paola Pennecchi e Antonio Miredi.

La cerimonia è iniziata con la lettura da parte di Bruno Pennasso del racconto “La foresta incantata” scritto da Chicca Morone e illustrato da Chiara Rota.

 

 

 

 

 

 

 

 

In questa occasione particolare riconoscimento è stato attribuito a Corrado Calabrò con una poesia a Lui dedicata e consegnatagli in una cornice dai richiami marini.

 

 

SEZIONE A – Poesia edita

VINCITRICE
Fabia Baldi

Come un’ala di Rondine

Il Convivio Editore

Il libro di Fabia Baldi è uno struggente, ondoso, sensibilissimo canzoniere d’amore. Amore viene invocato in più testi, viene vissuto con tenacia, amarezza, gioia in tutto il corso del volume. La metrica ungarettiana, di versi brevi e scavati nel silenzio, da al libro una cadenza voraginosa. In tanta profusione lirica, si celano riflessioni profonde: “Ancora non sapevo/la dolcezza della resa”, immagini felici: “Passeri appesi a un filo/i miei pensieri”, e acuti momenti di paradossale fenomenologia dell’amore: “Più ti penso meno ti amo”.

 

 

SEZIONE A – Poesia edita

VINCITRICE – Opera Prima

Angela Suppo

Senza indicazioni di tempo

La Vita Felice Editore

L’esordio poetico di Angela Suppo merita tutta l’attenzione per la assoluta necessità e sincerità del suo dettato, per la maturità musicale della forma, e per aver dato voce a paesaggi non soltanto interiori, mostrandoci una Liguria tutt’altro che ovvia, una Liguria di entroterra, di luci cangianti e dolenti, vista con un occhio forestiero e per questo forse ancora più complice e innamorato. E merita attenzione per il suo forte impegno etico, mai disgiunto dalla ricerca di una forma poetica nitida e affabile.

MENZIONI D’ONORE:

 Massimiliano Bardotti e Gregorio Iacopini 
“Il colore dei ciliegi da febbraio a maggio”
Qui si assiste all’accettazione della realtà in confronto al mondo dei sogni, l’accettazione del tempo reale in confronto del tempo onirico; si assiste alla supremazia della parola poetica sul mondo della realtà.

Marco Bellini 
La raccolta “La complicità del plurale”, ritenuta dalla giuria meritevole della menzione d’onore, sviluppa i temi della paternità e della perdita, riprendendo una solida tradizione letteraria e innestandovi forti elementi di originalità legati al vissuto personale dell’autore. La dizione prosodica riesce a essere insieme emotivamente intensa e stilisticamente controllata, senza ostentazioni: si rifugge la letterarietà a favore del dato concreto, rielaborato con notevole perizia tecnica e con radici salde nell’esperienza, quella che sa davvero segnare una vita.

Raffaela Fazio
L’opera “Tropaion”, meritevole per la giuria della menzione d’onore, è una silloge compatta, tutta centrata sul concetto di polemos eracliteo, esplicitato credibilmente con la metafora della battaglia declinata in una pluralità di forme espressive molto riuscite, con l’uso di un linguaggio essenziale, mai esornativo. Il libro offre una rivisitazione contemporanea del concetto classico di mito, con consapevolezza e lucidità di immagini e di linguaggio, in un disegno d’insieme che testimonia la maturità poetica della sua autrice.

Alessandra Paganardi 
La silloge “La regola dell’orizzonte”, a cui viene assegnata la menzione d’onore, sviluppa consapevolmente un’idea di poesia come esercizio dello sguardo affinché diventi strumento “per medicare il buio / per guarire la terra”, il tutto con notevole cura della forma, selezione accurata del linguaggio e creazione di una forte intertestualità che dimostra un’impostazione poematica d’insieme, attenta e sensibile alle istanze della contemporaneità, al bisogno di penetrare con la parola l’essenza delle cose.

Luca Pizzolitto 
Una ricorrente e instabile inquietudine serpeggia tra le geometrie gioiose dei versi de “La ragione della polvere” in un respiro sempre sospeso tra vuoto e luce, la terra e il cielo. La ragione che i versi chiedono alla polvere non si orienta nel precipitato di un naturale nulla ma si fa ombra necessaria di una intrinseca ragione e canto del cuore che ogni profonda e vera poesia sa eternare.

Alfredo Rienzi
La raccolta poetica “Partenze e Promesse. Presagi”, giudicata meritevole della menzione d’onore dalla giuria, rispecchia il moto ciclico attraverso cui l’autore ritorna su se stesso per trovare nuova forza vitale nell’affrontare tematiche diverse. Il profondo senso di appartenenza a una realtà più grande, invisibile, ma ben percepita anche nei minimi particolari dà il senso di vigile incantamento a cui il linguaggio definisce i contorni e ne rende manifesto il valore attraverso immagini legate alla ciclicità della Natura.

SEGNALAZIONI:

Gianpaolo Anderlini 
In “Distopie” il senso della poesia che si cerca e si riverbera nella necessità di una sua specifica liturgia viene attraversata dal dubbio e dalla fede, dal razionale disincanto e l’arresa tenerezza. Nella intima coscienza di un sapere la divinità pronta a celarsi in ogni cosa.

Marina Corona 
Nella sua raccolta “Un destino innocente”, segnalata dalla giuria, Marina Corona conferma la sua maturità espressiva, la distinguibilità e la peculiarità della sua voce poetica, qui capace di soluzioni stilistiche e formali in cui la parola si espone nella sua incisività, nella capacità di suscitare attesa e sorpresa, in un equilibrio sempre sospeso, come sostiene Maurizio Cucchi nella sua prefazione, fra “la tenerezza e la crudeltà tagliente” della fiaba, fra lirismo e riflessione esistenziale.

Francesca Romana Orlando
Degna di segnalazione la raccolta poetica “Cronache del tempo sospeso” risulta essere il diario di una Cassandra del XXIimo secolo, colpita ma non vinta dalle costrizioni a cui viene sottoposta nell’anno della pandemia. Dalla ribellione alla rivoluzione all’accettazione delle regole, il procedere della silloge è un crescendo che non lascia spazio alla commiserazione: anche il linguaggio si fa sempre più scarno, inalberandosi di fronte ai mille tradimenti, impossibili da negare. Ogni pagina esprime quella volontà di vivere che tutti dovremmo avere.

Carlo Tosetti 
L’opera “La Crepa Madre”, meritevole di segnalazione per la giuria, riesce nell’impresa, tutt’altro che semplice, di riproporre il genere epico in una forma coerente con la nostra contemporaneità, grazie alla sua forma di poema che combina elementi biografici, immaginifici e fantastici in una narrazione in versi misurata e attenta agli aspetti ritmici e prosodici. L’opera si pone quindi come un unicum nel contesto della poesia contemporanea, con un’originalità profonda e una perizia tecnica indiscutibile che sono alla base di questo riconoscimento.

SEZIONE B – Poesia inedita

VINCITRICE
Raffaela Fazio
Degni del primo – meritatissimo – posto nella sezione B del Premio “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” sono le due liriche “Persefone a Demetra” e “Demetra a Persefone”: composizione di rara intensità nell’approfondire il rapporto tra madre e figlia, specchiato del divino. Sacerdozio, battaglia, violenza, abisso, sensualità, senso di colpa formano una ghirlanda di immagini, un uroboros femminile dal movimento sinuoso e affascinante realizzato attraverso un linguaggio cristallino e chirurgico.

MENZIONI D’ONORE

Giulia Olga Billante
Gli inediti proposti da Giulia Olga Billante riescono a tradurre nella lingua della contemporaneità “una sillaba sanguigna / nel liquido rugginoso della luce”, offrendoci una parola che cerca di scandagliare l’oltre, la “manifestazione del dio” che si sa nascondere nel gesto quotidiano, nell’accadimento consueto. Tutti elementi, questi, che hanno portato la giuria a ritenere questi versi, nati sotto una loro particolare e originale luce dionisiaca, meritevoli della menzione d’onore.

Gabriele Borgna
PER LE POESIE: “Mattino, presto – d’alloro e di menta”; “Nell’opaco castagno di una mensola”; “Veniamo da molto lontano”. Giungere da molto lontano, molto presto al mattino, sfrattati da ogni veglia per qualcosa che esisteva già prima è la certezza di Gabriele Borgna, un poeta che vive giorno dopo giorno con occhi incantati, ma ben radicato nella sua terra. L’amore d’estate ci sbaraglia: ci rende statici di fronte allo spettacolo delle forze naturali che ci fanno assistere all’Oltre in mille immagini, seppure familiari.

Ivan Fedeli
PER LE POESIE: “Cose d’amore 1-2-3”. In fondo agli occhi della persona amata c’è la luce in cui la nostra vita ringiovanisce. Non si vorrebbe invecchiare mai, vederci solo nel sorriso di chi, amandoci è da noi amata. In una narrazione piana, densa di immagini del vissuto quotidiano, emerge l’esigenza del contatto con un divino sempre presente, da percepire ovunque, testimone di un amore che non muore, eterno.

SEGNALAZIONI

Lucia Brandoli
Una sensualità naturale, lieve ed accogliente, aleggia nei versi di Lucia Brandoli, in un respiro di dialogo amoroso coi luoghi della terra: le valli, i fiori, le onde del mare. Versi brevi come frammenti di emozioni rivissuti in una interiore vitale intensità, che si fanno dono per sé e per gli altri.

Mauro Cavagliato
PER LA BALLATA: “Bistrot Olimpo”. Non è facile destreggiarsi in un mondo dove il Pianeta è ingorgato di immondezze, la pandemia, la povertà, le intolleranze. Le plebi vanno a bere in locali fuori mano non lontani dall’Olimpo da dove sono esiliati. Un eccentrico e surreale panorama, scritto da un autore che conosce le caratteristiche umane molto ben proiettate negli Dei che vivono quotidianamente fra noi.

Claudia Di Palma
Claudia Di Palma ci offre una selezione di inediti in cui il tema amoroso viene affrontato con la precisione chirurgica di una parola netta che sa incidere la pagina, rendendola “un atto di nascita”, un processo di scoperta reciproca che è emersione dal buio, farsi un solo segno. Testi di grande potenza espressiva, meritevoli della segnalazione della giuria, capaci davvero di ricucire lo strappo, di renderci tutti “figli della parola noi”.

Annalisa Rodeghiero
La giuria, nel segnalare i tre Frammenti dell’autrice, ha apprezzato il profondo legame con la terra e con gli elementi simbioticamente uniti a un silenzioso battito del cuore: nell’esplorare i luoghi più remoti della anima, vengono fatte emergere immagini misteriche di antica sacerdotessa, vestale preposta alla cura del fuoco sacro e di novella Demetra circondata da spighe.

Monica Schiaffini
La giuria, nel segnalare le tre liriche giunte in occasione del premio, si complimenta per la musicalità dei testi, densi di riferimenti a una armonia superiore, dove ogni immagine richiama a un futuro di speranza. Il mare, protagonista del divenire tra sogno e realtà, scandisce, onda dopo onda, il moto pietoso verso un destino in cui i sentimenti diventino immortali.

SEZIONE C1 – Landays

VINCITRICE
Fernanda Ferraresso
La giuria ha reputato la raccolta di Landays “Aghi da lavoro” meritevole del primo premio per la sezione C1 in quanto espressione di reale percezione del dolore non solo delle donne pashtun: un ascolto che viene da lontano e ha radici nella terra madre. Un linguaggio chirurgico e tagliente nel descrivere il sopruso ma non la resa, come le vere combattenti sanno usare.

MENZIONE D’ONORE:

Lia Cucconi
I Landays trovano nell’autrice la perfetta realizzazione dello spirito indomito che contraddistingue chi ha saputo soffrire e, non arrendendosi, ha trovato in sé la forma più pura per metabolizzare il dolore. Dall’Afganistan all’Oriente o all’Occidente è un unico grido femminile contro la violenza, un grido meritevole, in questa occasione, della menzione d’onore.

SEZIONE C2 – Landays

Premio ex-aequo per le classi III A e III B della scuola secondaria di primo grado “G. Galilei” di Sasso Marconi, per l’impegno educativo e la sensibilità poetica che i loro distici evidenziano nella consapevolezza di una sentita umana liberazione. Le mani strumenti per vivere carezze e non umiliazioni e le lacrime versate per la violenza subita capaci di trasformarsi in sorgente di forza.

SEZIONE D – Racconto inedito

VINCITORE

Angelo Gaccione 
Il racconto inedito “Il figlio del Caos”, giudicato meritevole vincitore per la sezione D del premio è un dissacrante racconto sul rapporto madre/figlio affidato a personaggi del Mito in versione odierna. Che una madre si specchi nel proprio figlio è realtà e che la creatura abbia una critica pronta nei confronti della madre è altrettanto noto. In questa originale invenzione, la dinamica fra i due assume contorni divertenti, soprattutto nella descrizione della gelosia filiale e di come il destino possa essere imputato all’irrazionalità emotiva di un femminile irresponsabile.

MENZIONE D’ONORE:

Benedetta Barbetti
Nel suo racconto inedito, Benedetta Barbetti, combina il mito classico di Diana e Atteone con la celebre opera pittorica “Le bagnanti” di Renoir, istituendo una corrispondenza che unisce classicità a modernità, mito ad arte figurativa, in una narrazione serrata e convincente, offrendoci un ritratto intenso del pittore negli ultimi anni della sua vita. Un racconto ben riuscito, centrato sul tema e convincente nel suo svolgimento, meritevole della menzione d’onore della giuria.

Umanità, l’opinione di Chicca Morone

Mezzanotte, l’ora delle streghe, tra martedì grasso e mercoledì delle Ceneri di un Anno Santo ho pensato bene di venire a vedere con i miei occhi fatti di materia cosa succedeva in questo mondo. Non che in questi “pochi” anni mi sia fatta un’idea ben definita della reale situazione delle Leggi che lo governino: è tutto così fluttuante da apparirmi come un enorme sogno in cui tutti cerchiamo di recitare la nostra parte su copioni di opere assolutamente inconciliabili.
Forse dipende dal fatto che spesso sbagliamo colleghi e saliamo su un palco a cui diamo importanza, mentre la nostra vera natura, quella che conosciamo poco perché ne vediamo gli aspetti negativi senza capire che esiste il perfetto equilibrio più addentro ci immergiamo in noi stesse, non trova la giusta espressione nell’ambiente circostante.
La benedizione è arrivata lo scorso 21 febbraio 2020, data scelta come inizio della cosiddetta “pandemia”. Una vera benedizione perché ci ha scardinato completamente dalle nostre abitudini, dalle nostre certezze, dai nostri “apparire”: ci ha chiusi in casa per diversi mesi, ci ha permesso di trascorrere qualche giorno di vacanza estiva (sempre sotto minaccia di cataclismi in arrivo), ha iniziato nuovamente a infierire su di noi e ci ha dimostrato quanto poco ci siano persone in grado di ragionare con la propria testa, asserviti alle immagini che televisioni e giornali ci propinano.
È così che si è realizzato il piano invisibile del “Divide et impera” mirato a creare disarmonia e tensioni ovunque, senza motivo, semplicemente fomentando odio e rancori. “Non porti la mascherina? Untrice” quando è accertato che non è la mascherina a proteggere dal virus che, come tutti gli altri virus, ha avuto il suo decorso e ormai ha una carica virale bassissima, estinguibile facilmente se immediatamente fermata da quei farmaci che tanto piacciono ai loro produttori.
Ma il sublime arriva con il vaccino, un farmaco sperimentale di cui siamo cavie consenzienti e che adesso sarà testato sui bambini dopo l’anno di vita. Un vaccino che implica sempre l’uso delle mascherine del distanziamento ecc. ecc. Un vaccino la cui durata non passa oltre l’anno e che abbisogna di richiami. Un vaccino che non rende immuni, ma che innesca una caccia alle streghe verso chi non vuole o non può sottoporsi a un trattamento del genere. E ci siamo risparmiati la primula sugli abiti… che tanto avrebbe ricordato la stella gialla ebraica degli anni Quaranta: a questo proposito vorrei ricordare che a Norimberga sono stati giustiziati i “ricercatori” della pura razza ariana, quelli che hanno somministrato sostanze chimiche sperimentali su persone non consenzienti, un concetto molto vicino all’obbligo del passaporto sanitario.
Ma siamo completamente rincretiniti o qualcuno (e tanti, mi risulta seppure in silenzio) ha iniziato a porsi qualche domanda. “Cui prodest”?
Siamo prigionieri di una élite che pensa solo ai propri vantaggi e che possedendo tentacoli ovunque ci fa recitare in uno scenario di cartapesta (carta stampate e non), volatilizzabile in breve tempo se le coscienze si risvegliassero dal torpore.
Finché non ci risponderanno al perché:
1. nel marzo 2020 sono state “sconsigliate” le autopsie;
2. i cadaveri sono stati bruciati;
3. l’informazione è stata ed è ancora totalmente priva di dati certi: quanti morti realmente di Covid e quanti di altra malattia, incidenti ecc.?;
4. non vengono usate terapie come quella del plasma iperimmune del dottor Di Donno di Mantova;
5. in televisione compaiono solo personaggi come il professor Massimo Galli, sbugiardato nelle 24 ore dal proprio ospedale e premi Nobel per la medicina vengono oscurati o ridicolizzati;
non siamo tenuti a credere loro: anzi, dobbiamo diffidare alla grande.
Posseggono un potere enorme basato sull’economia e la finanza, ma non posseggono il sentimento unica via di salvezza: l’Amore. Amore per la vita, per il proprio lavoro, per il prossimo, per la libertà… e soprattutto Amore per il divino, quella parte di noi senza la quale viaggiamo come automi, semplici corpi destinati a dissolversi senza aver compiuto il proprio destino qui sulla terra. Mi piacerebbe aver finito il mio percorso terreno e non dover tornare a riparare ai danni compiuti, ma qualora capitasse, cercherò di scegliere un periodo un po’ meno conflittuale in cui trovare umani più… umani!

Pubblicato il 1 marzo 2020 su Odissea:
https://libertariam.blogspot.com/2021/03/lopinione-umanita-di-chicca-morone.html?fbclid=IwAR2pUifqs9ZAlsUBpu4jHF4WlKE8L8BUG1cv0HD9hz8Rys5K3D2cP-tD8Hs

Chicca Morone intervista il Prof. Lino Grandi

“Discorsiva, complessa e affettiva”: con questi tre aggettivi “Lino” definisce la propria scrittura, cioè la propria vita interiore. Una vita non accessibile all’Altro, una vita in cui, ovviamente, l’Io si esprime nella sua integrità con simboli che diventano segni sulla carta. Un ritratto perfetto di chi ha elaborato l’intreccio di intelligenza, volontà e sentimento non apoditticamente, mai banale e attento alle sottigliezze.

Da molti anni è cittadino di quella Torino molto particolare che ha dato vita a iniziative in seguito raccolte non soltanto a livello nazionale, dal cinema alla moda, all’automobile. Torino, la prima capitale d’Italia.

Il professore Lino Graziano Grandi, un sabaudo di tutto rispetto, pioniere di quella psicologia adleriana ancora non troppo conosciuta qui in Italia negli anni Ottanta, è fondatore dell’Istituto di Psicologia Individuale di cui oggi è presidente onorario.

Già presidente della Società Italiana di Psicologia e Religione, Perito della Sacra Rota e del Tribunale Ecclesiastico Piemontese, è direttore scientifico della rivista nazionale “Il Sagittario”.

Chicca Morone: 18 dicembre, la sua data di nascita, cade sotto il segno del Sagittario: la sua rivista letteraria ha proprio questo titolo…

Lino Grandi: Una forte attinenza affettiva potrebbe averla, ma in realtà più che l’aspetto del segno zodiacale è l’immagine della freccia lanciata nel futuro, elemento che tiene conto del passato, anche remoto, ma che è proiettato in un futuro di speranza, speranza di cui in questo periodo sentiamo forte il bisogno.

C.M.: Centauro che scaglia la freccia indicando il percorso?

L.G.: Chirone, non tanto come guaritore ferito, ma come saggio che trasmette non nozionisticamente, ma coscientemente con la riflessione e l’elaborazione i propri principi, il proprio pensiero.

C.M.: Mezzo animale e mezzo uomo: oggi quanto l’istintualità – rappresentata dal cavallo – è vissuta come problematica?

L.G.: L’aspetto dell’istintualità è stato per millenni castrato da un’impostazione che potremmo far risalire in parte all’ebraismo e in particolare al pensiero cristiano che ha colmato la cultura per secoli da parte di San Paolo. Un discorso non in linea con la visione del Cristo più aperta nei confronti del corpo e delle espressioni corporali.

San Paolo fa una distinzione netta tra la parte più valida ed elevata che è lo spirito e la parte più bassa che lo spinge verso il corpo. I maligni dicono che questa diversificazione fosse legata alla sua non proprio prestante presenza fisica, oltretutto colpita da eczemi.

C.M.: L’istinto oggi è tenuto molto nella zona d’ombra?

L.G.: L’aspetto istintuale è una parte molto importante del pensiero psicanalitico e per me soprattutto perché ho mosso i primi passi particolarmente centrato sul mondo intrapsichico. Negli anni Ottanta ho portato l’attenzione di quanto sia importante l’esigenza di mettere in relazione l’intrapsichico con l’etero psichico perché non si può non considerare ciò che accade nella globalità della persona, scoprendo le zone d’ombra che ognuno di noi ha.

Viviamo in un periodo molto particolare perché, se da una parte l’istintualità è molto sollecitata, nello stesso tempo è castrata.

Mai avute tante lamentele come da 5/6 anni a questa parte di giovani coppie con una considerevole riduzione dell’attenzione di un sesso verso l’altro. Forse è legata all’individualismo imperante oggi, agli aspetti narcisistici coltivati attualmente. Poi è diffuso il timore di non essere sufficientemente prestazionali. In realtà bisognerebbe rivolgere una certa attenzione a questa problematica.

C.M.: San Paolo sostituisce la parola “errore” che prevede una sperimentazione con “peccato” che implica giudizio…

L.G.: Peccato è in relazione con l’errore ed errare ci riporta al camminare: si tratta di vedere se questo tipo di cammino segue, come insegna la psicologia individuale, un teleologismo, cioè un andare avanti, un progredire – e torniamo al Sagittario – ordinato e proiettato verso l’espressione delle parti migliori di noi.

C.M.: Oppure…

L.G.: Oppure se ci porta verso un qualcosa che può essere introdotto nel nostro psicologismo dalle sovrastrutture che dominano in questo periodo la pseudo cultura attuale: mi dispiace ma vivo l’attuale livello culturale nell’Occidente come un degrado, paragonabile al basso impero, quello che precedette l’arrivo dei barbari.

C.M.: Dove trovare stimoli per risollevare le nostre carenze?

L.G.: Anche nel Vangelo… Prendiamo la parabola del paralitico che urla per le strade di Gerusalemme mentre i discepoli di Gesù cercano di farlo tacere. Lui si avvicina e gli rivolge una domanda cristallina “Vuoi tu guarire?”. Quante sono le persone che vanno in psicoterapia per poter dire di aver fatto un percorso simile, ma in realtà hanno fatto scelte superficiali, in base alla moda, a una presunta fama? La volontà di guarire inizia già dalla scelta del terapeuta.

Quel “Vuoi tu guarire” significa “Se ti guarisco, poi ti alzi e non ti risparmi la fatica di vivere: adesso hai la carità del tempio, tiri avanti, hai il diritto di lamentarti. Quanto hai voglia di prendere in mano la tua vita e affrontarla nella realtà?” Adler diceva che non lo preoccupava la gravità del malato, ma piuttosto lo scoraggiamento del soggetto, quanto il soggetto avesse o meno profondamente voglia di guarire.

C.M.: “Vuoi tu guarire” potrebbe sottintendere “Se ti tolgo la causa della malattia senza che tu percorra il faticoso cammino, non ti sarebbe utile”

L.G.: Sì, lo trovo nelle persone che vengono da me e con le quali camminiamo insieme. Molte volte devono essere alfabetizzate a lavorare su di sé, perché a loro sfugge un concetto che per me è alla base della crescita personale: “Io non ho il diritto di star bene, ho il dovere di stare bene, ho il dovere di spendere bene le mie giornate”.

C.M.: Amore e Psiche a una prima lettura indica le dinamiche familiari: quanto queste incidono come problematiche presenti fra i suoi pazienti?

L.G.: In una coppia c’è l’incontro di due stili di vita che hanno un vissuto con modelli di vita acquisiti nei primi anni differenti.

“Moglie e buoi dei paesi tuoi” stava a indicare che essendo dello stesso sostrato etnico, ci fosse similitudine, punti di riferimento che potevano incontrarsi e armonizzarsi. C’è il momento dell’innamoramento, poi arriva l’amore, lo star bene insieme, poi il volersi bene e via via col tempo. Sono due mondi diversi che si incontrano: anche in quelli che hanno avuto indicazioni simili – oggi sempre più difficile – ci sono le differenze nell’acquisizione di modelli (che si formano nei primi 6/8 anni di vita); poi noi cambiamo perché entriamo in una realtà dinamica per cui ciò che ho incontrato non è detto che abbia prodotto dei cambiamenti adeguamenti, una visione più efficace nel considerare la realtà esterna. E poi difficilmente due persone camminano con la stessa velocità, hanno le stesse modalità di vedere e di comprendere gli accadimenti.

C.M.: Venere e Psiche, rapporti fra nuora e suocera?

L.G.: Forse oggi c’è una maggior comprensione verso la giovane sposa nel portare avanti la vita attuale, però sembrerebbe un incremento di disponibilità più apparente che reale. L’archetipo millenario della mamma col figlio maschio, che è un suo possesso, è dominante, anche se razionalmente la suocera stessa tende a non accettarlo: nel profondo dell’inconscio però qualcosa gioca. E poi cambia molto da regione a regione…

C.M.: COVID e terrorismo mediatico…

L.G.: Pericolosissimo. Sono durissimo e molto critico. Verso gli amministratori sia locali sia nazionali: una vergognosa incompetenza. Va bene affrontare il dramma sanitario, va bene e speriamo presto che venga affrontato il dramma economico, ma già sei mesi fa ho predetto che saremmo andati incontro a un pericoloso incremento di patologie per motivi d’ansia, attacchi di panico, fobie, nevrosi, insonnie, tachicardie. Quando verrà meno l’impegno a tenerci in piedi, perché potremo rilassarci, dalla memoria del corpo emergerà il vissuto, riempiendoci di questi inquilini.

C.M.: Ma le società farmaceutiche saranno pronte a sostenerci…

L.G.: Domandiamoci allora che significato ha un terrorismo mediatico di questa entità. Ne parlo, ma in generale, esponendo questi dubbi, rischiamo di uscire da quel falso storico che è il “political correct”. Ho apprezzato moltissimo quei 150 intellettuali americani che hanno fatto un manifesto contro la dittatura del political, che vuol dire il falso, ciò che non puoi dire. È la distruzione del tessuto sociale che si accompagna con il “tutto e subito”.

C.M.: Tutto e subito?

L.G.: È il frutto del pragmatismo americano: introdotto da Dewey, un pensiero raffinatissimo che nasceva da una conoscenza filosofica con radici addirittura nei presocratici. Da non confondere con quello deteriore di chi non ha il concetto dell’elaborazione profonda delle situazioni. Ricordo di aver spiegato, con una certa ironia, a una signora con pretese di risultati immediati, quanti mesi erano necessari a una creatura per formarsi e venire al mondo. Dove si può accelerare, ben venga la velocizzazione, ma diventarne dipendenti col rischio di trascurarne troppe parti, non è salutare.

C.M.: Depressione e aggressività, le due reazioni presenti in questo periodo.

L.G.: L’aggressività è quasi sempre espressione di impotenza di fondo: se la persona è forte ha una sicurezza di base (ed è uno dei lavori della psicanalisi), un’adeguata fiducia in se stessa – non presunzione – raggiunge quell’equilibrio che impedisce raramente l’espressione di forme di aggressività, tanto meno diventa offensivo. L’aggressività può essere curata da un adeguato sostegno dell’io, cosa non facile perché si fa attraverso azioni concettuali, ma anche attraverso esercizi mirati.

C.M.: Tra i suoi pazienti trova più persone con problemi di aggressività o depressione?

L.G.: Dipende dai presupposti iniziali del soggetto. Chi portava in sé fattori di energia male indirizzata si è diretto verso l’aggressività; chi aveva già qualche deficit energetico è andato verso la depressione, una depressione reattiva, non endogena, data dai fatti. Dal dilagare della modalità angosciante usata dai mass media ci troviamo come nel dopoguerra. Allora eravamo distrutti, ma con la speranza della ricostruzione; oggi no. Oggi siamo stati colpiti dal messaggio che non ci possa essere un futuro adeguato. La fiducia nel domani mette in moto delle forme di energia: se massacro la speranza, mi chiudo in un inferno che diventa un inferno di vita perché mi abituo a vedere quasi esclusivamente ciò che non va nelle situazioni.

C.M.: È il distanziamento sociale o la mascherina, il nostro nemico più pericoloso?

L.G.: Il distanziamento. L’uomo è relazione, ha bisogno del contatto di trovarsi con amici, di comunicare, di confrontarsi.

C.M.: E nei giovani?

L.G.: Non a caso hanno reagito con momenti di pseudo libertà di nascosto, con grande avvicinamento. Sabato pomeriggio in piazza Vittorio erano uno addosso all’altro, senza mascherina. La ribellione è già una caratteristica dell’adolescenza, ma dopo un anno di repressione il minimo è capirli, non approvarli, ma capirli.

C.M.: La maschera ha creato un mondo parallelo…

L.G.: In analisi ha creato danni enormi. Ognuno si esprime non solo con la voce, ma con lo sguardo, con il sorriso, con la postura ecc. per cui questa censura ha eliminato il linguaggio del corpo e specialmente del viso. L’aspetto che questa situazione ha danneggiato maggiormente è la possibilità di vedere la reazione nell’espressione dell’altro: non parliamo poi della seduta attraverso il video, dove non si percepiscono le mille sfumature che in presenza un analista può cogliere.

C.M.: Perché non sono stati intervistati, anzi sono stati ridicolizzati, premi Nobel come i professori Montagner, Tarro e altri ricercatori come Montanari?

L.G.: Come mai i giornalisti invece di andare a cercare i veri nomi ci hanno martellato con personaggi assai discutibili? Forse perché i veri nomi sanno penetrare il problema con quella efficacia che non sempre l’intervistatore desidera. Lei conosce la “Teoria dei sospetti, con le idee di Freud, Nietzsche e Schopenhauer”? Ci sono bravi medici, ma sono stati interpellati solo pochi virologi. Spesso vedo intervistate non persone di maggior prestigio scientifico, ma quelle di maggior conoscenze in ambito di comunicazione… Qualche ragione c’è.

C.M.: La ruota degli eventi è fatta girare da SERPENTE, MAIALE e GALLO: quale il più fastidioso?

L.G.: Vanità. Tipica della persona invidiosa. Invece di osservare il proprio valore e quanto può migliorare, l’invidioso gioisce di mostrare agli altri quanto poco vale l’altro. Anche il serpente nell’Eden tocca la vanità, ma qui interviene il concetto della conoscenza. Ogni volta che l’uomo si è avviato sulla strada della conoscenza è stato punito dagli dei. Dalla Torre di Babele, a Prometeo, all’Ulisse di Dante, la conoscenza viene vista come pericolosa, persino dall’inquisitore ne “Il nome della rosa”.

Per quanto mi riguarda sono sicuro che con la conoscenza non diventeremo mai gregge, per cui non ci porteranno dove vogliono. Tutto ciò è molto importante.

Articolo pubblicato il 28/03/2021 Civico20News:
https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=40905&fbclid=IwAR209WaEjF-ei8jamYVB-vTMaocUzaG9jX4wcrqcuF9OUN12SLbK0-qu8wg

Chicca Morone intervista il Prof. Alessandro Meluzzi

“Astri inclinant, non necessitant” e se esiste un minimo fondamento in questa affermazione, si potrebbe intravvedere in questo professore – dalla tumultuosa vita – il senso di Giustizia determinato dall’appartenenza al segno zodiacale della Bilancia.

Sfortunatamente questo periodo storico non è proprio il migliore per esprimere il proprio sostrato animico, o, a scelta, è proprio l’occasione per far emergere con tutto il vigore le caratteristiche che abbiamo in potenza e che sono soffocate continuamente da una situazione globale assai difficile.

In ogni caso, le battaglie che Alessandro Meluzzi ha combattuto e continua a combattere sono le stesse che molti di noi, in modo diverso e luoghi simili, affrontano quotidianamente: chi ha dentro di sé il concetto di libertà può anche adattarsi a mostrarsi condiscendente, ma non farà mai parte del gregge, immunizzato contro il peggior morbo: la paura!

Chicca Morone: NARCISISMO: SENZA CONSAPEVOLEZZA DELL’ALTRO NON SI DIVENTA UOMINI…

Alessandro Meluzzi: La relazione IO/TU è una relazione fondativa, direi ontologica dell’umano nel senso che, senza relazione interumana, non c’è neanche l’IO: come spiega Martin Buber nei suoi discorsi sulla intersoggettività, quando il bambino nasce non ha contorni distinti del proprio SÉ corporeo; poi va formandosi progressivamente un IO cosciente; poi riconosce lo sguardo della madre e, poi, sviluppa le alterità, cioè il lui, il lei… cioè la terza persona singolare; ma il “tu”, un altro da me a cui riconosco la stessa autonomia la stessa libertà, la mia stessa autorevolezza, è un passaggio fondamentale dell’umano; per cui quando viene meno il rapporto IO/TU, come avviene in questo isolamento che non è soltanto fisico, ma è anche sociale, psicologico e profondo il problema non è da sottovalutare. Il distanziamento ha prodotto solipsismo autistico che annienta le funzioni dell’IO, non soltanto quello delle relazioni: ha quindi un aspetto devastante.

Il narcisismo non diventa una forma espansiva dell’IO, ma diventa un annichilimento, una forma di collasso del te, con tutto quello che può recare con sé la malattia, quindi suicidio, depressione, psicosi.

C.M.: TERRORISMO MEDIATICO HA INFLUITO A 360°: DOVE MAGGIORMENTE?

A.M.: È servito principalmente come “istrumentum regis”, per farci passare a un ordine poliziesco della vita e del mondo. Credo che sulla base di una proporzione ragionevole nel rapporto costi benefici, che in medicina c’è sempre stato, una malattia di cui muore dallo 0,1 allo 0,3% di ammalati, non avrebbe mai giustificato nella storia dell’umanità – dalla peste descritta da Tucidide a oggi – un cambiamento radicale che comprometta la società di questo tipo. Quindi è evidente che il problema non è prevalentemente sanitario.

C.M.: NASCITE CALATE: ABBIAMO PERSO IL 3,8% DELLA POPOLAZIONE…

A.M.: Sì, sono calate perché viene meno la speranza, la fiducia, la scommessa sull’esistenza, la vitalità; non stupisce che i giovani non si consolino stando in casa e facendo figli. In realtà quella che è venuta meno è stata l’accoglienza della libido, del desiderio dell’incontro, quanto di più negativo si possa immaginare.

C.M.: RELIGIONE. ACCETTABILE CHE UN VACCINO SIA COMPOSTO CON FETI ABORTITI?

A.M.: Purtroppo è un argomento su cui non posso esprimere il mio parere perché sono stato sentito dall’ordine dei medici in relazione ai richiami ricevuti in materia di vaccini: i vaccini sono argomento di cui non posso parlare più, se voglio continuare a lavorare; visto che non posso permettermi di non lavorare. Il video fatto con Diego Fusaro su questo argomento è stato cancellato da Youtube. Purtroppo non c’è più un grado di libertà tale da poter parlare di vaccini. Mi astengo quindi dal farlo. Posso però commentare le affermazioni di Bergoglio e del Vaticano quando dice che il problema non si pone neppure.

C.M.: COME SI PUÒ FARE?

A.M.: Non lo so. Da religioso direi pregare, perché il potere che ci sovrasta è talmente grande e potente che strumenti ordinari, politici o di comunicazione, temo proprio siano inutili.

C.M.: IL NULLA?

A.M.: Non vedo nessuna linea di resistenza da nessuna parte.

C.M.: CI SONO STATE MANIFESTAZIONI A LONDRA, PARIGI, BERLINO, MILANO…

A.M. Credo che anche in queste città ci sia un allineamento uguale. Il potere che ci sta guidando in questo momento è talmente ben organizzato, potente e viene da così lontano che non credo sia possibile fare niente.

C.M.: LE MANIFESTAZIONI ESISTONO, MA IL TUTTO È OSCURATO DAI MEDIA…

A.M.: Veramente non ne vedo. Da sessantottino non avrei mai immaginato che l’umanità avrebbe subito questo regime in maniera così docile. Evidentemente è stato tutto ben strutturato.

C.M.: L’ETÀ HA INCIDENZA SULLA REAZIONE PSICOLOGICA ALLA MALATTIA?

A.M.: Quale malattia? Il giovane come in tutte le cose reagisce con maggiore vitalità e un certo conformismo, il “diversamente giovane” avrà più paura, ma qualcuno mostra delle vie di resistenza che molti giovani non hanno.

C.M.: IL FATTORE CULTURALE HA INCIDENZA SULL’AFFRONTARE LOCKDOWN?

A.M.: Sicuramente, ma in quanto senso critico, non c’è differenza tra acculturati e meno. Il conformismo sembra coinvolgere proprio tutti.

C.M.: ABBRACCIARSI SPESSO, ALMENO PER 20 SECONDI PRODUCE: L’ABBASSAMENTO DEL LIVELLO DI CORTISOLO, L’ORMONE DELLO STRESS; L’AUMENTO DEL LIVELLO DI OSSITOCINA, ORMONE DELL’AMORE; L’AUMENTO DEL LIVELLO DELLA DOPAMINA, NEUROTRASMETTITORE DEL PIACERE; LO STIMOLO DELLA PRODUZIONE DI EMOGLOBINA, CHE TRASPORTA L’OSSIGENO AI TESSUTI ECC.

A.M.: L’abbraccio è un momento di conforto, sicuramente. Gli esseri umani hanno bisogno di contatto, di relazione, di vicinanza, di continuità, di tenerezza, di affetto, di amori in ultima istanza. Quando questo, per un attimo, viene ripristinato, ci sentiamo tutti più consolati, anche se siamo angosciati, ansiosi, spaventati. Sarà poi difficile dosare la dopamina, l’ossitocina o gli anticorpi: certamente abbracciarsi, baciarsi ha sempre fatto bene all’umanità.

C.M.: IL FENOMENO DELL’ON-LINE BRAIN COLPISCE IL LOBO FRONTALE, SEDE DELLA DECISIONE, DELLA STRATEGIA: DIVENTA ATROFICO E PERDE NEURONI IN MODO IRREVERSIBILE. L’ASSOTTIGLIAMENTO DELLA CORTECCIA È STRETTAMENTE COLLEGATA ALLA PERDITA NEURONALE: DIVENTA DIFFICILE FISSARE IL RICORDO. RAGAZZI TESTATI MANIFESTANO PERDITA DI MEMORIA E DI ATTENZIONE E, SE NON ORA, SI PRESUME VADANO INCONTRO A PSICOPATOLOGIE SOCIALI. IL SUO PARERE?

A.M.: Era già iniziato con l’isolamento sociale, adesso con educazione distanziata e il DAD mi sembra sia portato alle estreme conseguenze. Questa situazione rende autistici, depressi, bipolari, con disturbi di personalità. Ne vedremo di tutti i colori o di un colore solo, il grigio, se preferisce…

C.M.: QUALE SIMBOLO HA INFLUENZATO MAGGIORMENTE LA SUA VITA?

A.M.: Quello della croce, cioè il fatto che c’è anche un tempo in cui trionfa il Demonio: non è detto che sia per sempre, ma per il momento è così. C’è un braccio orizzontale e un braccio verticale: uno che ci unisce al cielo e l’altro che ci unisce agli altri uomini e alla terra.

C.M.: VIA DELL’IMMANENZA E DELLA TRASCENDENZA… IL PUNTO DI INCONTRO SI TROVA NEL CUORE: LA SUA VISIONE NON TROVA CONFORTO IN UN SAPERE PIÙ ALTO? NON C’È POSSIBILITÀ DI SALVAZIONE?

A.M.: La possibilità di salvazione passa attraverso la capacità di far vivere quella grande dimensione del Cristo cosmico che vive dentro di noi. Dio si è fatto uomo nell’incarnazione di Gesù di Nazareth, detto Cristo, perché l’uomo potesse scoprire la sua vera vocazione che è divina. I padri greci lo chiamano Theosis, divinizzazione dell’uomo. Se noi perdiamo il nostro rapporto con la natura divina, perdiamo la forza della creazione che ci ha fatti a immagine e somiglianza di Dio. Questa benedizione originaria, di essere figli di Dio, dà alla primogenitura Gesù un senso ancora più forte attraverso la croce, ma soprattutto attraverso la resurrezione.

C.M.: LE PAROLE DI MONSIGNOR VIGANO CHE IMPRESSIONI LE HANNO FATTO?

A.M.: Le sottoscrivo dalla prima all’ultima. Mi stupisco che lo facciano ancora parlare.

C.M.: GIÀ, COME MAI NON L’HANNO IMBAVAGLIATO?

A.M.: Credo che l’abbiano già fatto abbondantemente. Parla da un luogo sconosciuto di un paese ancora abbastanza libero come gli Stati Uniti, che ha una dialettica interna vivace. In Italia non avrebbe avuto modo di esprimere le proprie opinioni in modo così netto.

C.M.: DEI SETTE VIZI CAPITALI QUALE GIUDICA NON SIA UN PECCATO E QUALE IL PIÙ ESECRABILE?

A.M.: Il più esecrabile è l’orgoglio perché da questo derivano gli altri. Quando l’uomo pensa di essersi fatto Dio, ha toccato il suo abisso più terribile. Due sono le espressioni dell’orgoglioso: nella vanagloria, cioè nella manifestazione esibizionistica; oppure nell’orgoglio vero e proprio, quando pensa di potersi sostituire a Dio: la tentazione di Lucifero. Non giudico un peccato l’ira, perché di fronte a infinite e immense ingiustizie, a tanta stupidità non riesco a non adirarmi. Faccio fatica a rimanere maestro di pace.

C.M.: UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO

A.M.: Purtroppo dovendo lavorare per vivere e non vivendo di rendita o di prebende sono costretto a tacere.

L’intervista è stata pubblicata il 4 aprile 2021 Civico20News:

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=40964&fbclid=IwAR3NB–VFr1fhqAHU_OvBrb1_J-DO6HpenMNZcLxprKOhLd7QIqhkLb8ShI

Risultati del premio “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” – settima edizione

Il Mondo delle Idee
è lieto di annunciare che il premio di poesia
“Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti”
alla sua settima edizione ha ricevuto molti elaborati degni di riconoscimento e pertanto la giuria composta da Giuseppe Conte, Presidente d’onore presieduta da Chicca Morone e da Tomaso Kemeny, Fabrizio Bregoli, Antonio Miredi e Paola Pennecchi
si è espressa nel seguente modo

SEZIONE A  – POESIA EDITA
VINCITRICE
Fabia Baldi – Come un’ala di rondine (Il Convivio Editore)

MENZIONI D’ONORE  (per ordine alfabetico)
Massimiliano Bardotti – Gregorio Iacopinti – Il colore dei ciliegi da febbraio a maggio (Fara Editore)
Marco Bellini – La complicità del plurale (Lietocolle)
Raffaela Fazio – Tropaion (puntoacapo)
Alessandra Paganardi – La regola dell’orizzonte (puntoacapo)
Luca Pizzolitto – La ragione della polvere (peQuod)
Alfredo Rienzi – Partenze e promesse. Presagi (puntoacapo)

SEGNALAZIONI  (per ordine alfabetico)
Gianpaolo Anderlini – Distopie (Fara Editore)
Marina Corona – Un destino innocente (Stampa2009)
Francesca Romana Orlando – Cronache del tempo sospeso (Nulla die edizioni)
Carlo Tosetti – La crepa madre (Edizioni Pietre Vive)

OPERA PRIMA
Angela Suppo  – Senza indicazioni di tempo (La Vita Felice)

SEZIONE B – POESIA INEDITA
VINCITRICE
Raffaela Fazio

MENZIONI D’ONORE  (per ordine alfabetico)
Gabriele Borgna
Giulia Billante
Ivan Fedeli

SEGNALAZIONI  (per ordine alfabetico)
Lucia Brandoli
Mauro Cavagliato
Claudia Di Palma
Annalisa Rodeghiero
Monica Schiaffini

SEZIONE C 1 – LANDAYS
VINCITRICE
Fernanda Ferraresso

MENZIONE
Lia Cucconi

SEZIONE C 2 – LANDAYS PER LE SCUOLE

Si è voluto premiare ex-aequo l’impegno di ambedue le classi 3 A e 3 B della scuola secondaria di primo grado “G. Galilei” di Sasso Marconi che hanno inviato i loro elaborati.

SEZIONE D – RACCONTO INEDITO
VINCITORE
Angelo Gaccione

MENZIONE D’ONORE
Benedetta Barbetti

PREMIAZIONE DELLA SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO “RODOLFO VALENTINO – SOGNI AD OCCHI APERTI”

NELLA SPERANZA DI POTER REALIZZARE LA PREMIAZIONE DELLA SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO

“RODOLFO VALENTINO – SOGNI AD OCCHI APERTI”

IN PRESENZA DEI PARTECIPANTI, ABBIAMO ATTESO LE NORME A CUI ATTENERCI.
SIAMO COSÌ GIUNTI ALLA DECISIONE DI RIMANDARE LA CERIMONIA IN DATA

SABATO 8 MAGGIO 2021
ORE 17.30
CENTRO CONGRESSI UNIONE INDUSTRIALE
VIA VELA 17, TORINO

AUGURANDOCI DI AVERE L’OCCASIONE DI INCONTRARE PERSONALMENTE GLI AUTORI – ARCOBALENI REGIONALI PERMETTENDO- RINGRAZIAMO PER LA NOTEVOLE QUALITÀ E QUANTITÀ DELLE OPERE GIUNTE.

P.S. ENTRO IL 15 FEBBRAIO VERRANNO COMUNICATI I RISULTATI

OTTANTA VOGLIA DI RACCONTARE

Luned’ 19 ottobre 2020 Il Mondo delle Idee organizza la presentazione della raccolta di racconti “Ottanta voglia di raccontare” di Mauro Cavagliato.
Gli anni ’80 raccontati da chi li ha vissuti, fra sogni, delusioni, musica, amori, tristezza e allegria, all’ombra di avvenimenti epocali, dall’invenzione del CD alla caduta del Muro di Berlino.
Introduce Anna Ricotti.
Dialogheranno con l’autore Chicca Morone e Rosanna Galleggiante.

ORE 18,00
CENTRO PANNUNZIO
Via Maria Vittoria 35 H

PREMIO INTERNAZIONALE PER LA POESIA “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” VII° Edizione

 

PREMIO INTERNAZIONALE PER LA POESIA

“Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti”

VII° Edizione

Premiazione

Torino, 13 febbraio 2021 ore 17.30
Unione Industriale – via Vela, 17 – Torino

Il Premio Internazionale “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” si propone di offrire riconoscimento e risonanza a quegli scrittori che intendono sperimentare la propria creatività in ambito letterario affrontando le tematiche che hanno contraddistinto la vita e la figura di Rodolfo Valentino, un uomo entrato nel mito attraverso l’immagine; in realtà poco conosciuto nella sua vera essenza di attore, poeta, intellettuale e ricercatore.

Argomenti del premio letterario sono il mito e l’amore realizzati attraverso poesia, racconto breve e landays.

L’edizione 2020/21 del premio dedica nuovamente una sezione ai landays, in omaggio alle donne pasthun dell’Afghanistan che utilizzano in segreto questa breve forma poetica per denunciare le violenze e i soprusi a cui sono sottoposte. I landays sono distici in cui il primo verso è di nove sillabe, il secondo di tredici sillabe: poesia semplice, popolare, comprensibile a tutti. Uno dei mezzi più potenti e liberi per dare messaggi immediati, forti, che si fissino nelle menti in modo indelebile.

Uno speciale ringraziamento in tale occasione va a Vittoria Ravagli, antesignana in Italia di questo movimento e appassionata poetessa che ha reso concreta un’idea di Marco Ribani.

Comitato Fondatore:

Anna Antolisei – Roberto Bertoldo – Roberto Carifi – Giulia Carluccio – Giuseppe Conte – Piero Flecchia – Ilaria Gallinaro – Pier Giorgio Gili – Alessandro Guglielmi – Janus – Anna Lauria – Maria Grazia Maramotti – Luigi Mariani – Angelo Maugeri – Antonio Miredi – Stella Mongioi – Sandro Montalto – Chicca Morone – Bruno Oddenino – Donata Pesenti – Irma Piovano – Paolo Ruffilli – Maria Luisa Spaziani – Vincenzo Zitello.

Presidente d’Onore: Giuseppe Conte

Presidente: Chicca Morone

Vice-Presidente: Anna Antolisei

Segretaria: Stella Mongioi

Giuria:

Chicca Morone, Tomaso Kemeny, Fabrizio Bregoli, Antonio Miredi e Paola Pennecchi.

REGOLAMENTO
Articolo 1
– L’Associazione “Il Mondo delle Idee” bandisce la settima edizione del Premio Internazionale di poesia “Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” articolato in quattro sezioni:

A) – Poesia edita

Riservata agli autori di sillogi poetiche a tema libero edite in lingua italiana tra marzo 2018 e fine novembre 2020.

B) – Poesia inedita

Riservata ai poeti – residenti in Italia o all’estero – avente per tema il mito o l’amore (con un massimo di tre elaborati)

C1) – Landays inediti

Riservata agli autori di landays (da un minimo di 10 a un massimo di 20)

C2) – Landays inediti per i soli iscritti alla scuola secondaria

Riservata agli autori iscritti alla scuola secondaria di primo e di secondo grado (da un minimo di 10 a un massimo di 20)

D) – Racconto breve

Riservata agli autori – residenti in Italia o all’estero – di un racconto breve inedito e in lingua italiana avente come tema il mito o l’amore (massimo tre cartelle).

Per lavoro inedito si intende un’opera mai pubblicata in formato cartaceo o in formato elettronico, inclusi antologie, siti Internet, blog, social network.

A) POESIA EDITA

Articolo 2

– Non possono partecipare antologie o opere di più autori, né autoedizioni.

Articolo 3

– Ogni concorrente della sezione A dovrà inviare n. 5 volumi accompagnati da una lettera di candidatura comprensiva di dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo e-mail) e la dichiarazione di cui all’Articolo 4 firmata

– Ogni concorrente delle sezioni B, C1, C2, D dovrà inviare i testi esclusivamente in formato elettronico alla mail: info@ilmondodelleidee.net

Alla mail andranno allegati:

– n.1 file in formato word (.doc) con i testi delle poesie / del racconto in formato anonimo (senza segni di riconoscimento personale). Tutte le poesie / landays vanno incluse in un unico file.

– n.1 file in formato .pdf con i dati personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo e-mail), i titoli delle poesie/del racconto e la dichiarazione di cui all’Articolo 4 firmata.

Articolo 4

– I concorrenti dovranno inoltre rilasciare e accludere una dichiarazione firmata in carta semplice in cui dichiarano di permettere il trattamento dei loro dati personali a fini culturali, ai sensi della legge sulla privacy (675/96 – art. 10), che le opere presentate sono frutto esclusivo della loro creatività e che sono inedite (per le sezioni B, C1, C2 e D).

– Possono partecipare anche le case editrici con volumi da esse pubblicati. In questo caso si sottintende l’autorizzazione da parte dell’autore.

– Per i concorrenti minorenni si richiede una dichiarazione di chi esercita la patria potestà.

– Per richieste di informazioni o richieste specifiche sul premio scrivere alla mail: info@ilmondodelleidee.net

Articolo 5

La partecipazione è gratuita.

Articolo 6

Le opere concorrenti dovranno pervenire entro e non oltre il 1° dicembre 2020 via mail (sezioni B, C1, C2 e D) o spedite per posta (sola sezione A) a: “Premio Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” c/o Studio Notarile Morone – via Mercantini, 5 – 10122 Torino.

I concorrenti dovranno specificare chiaramente sulla busta “Premio Rodolfo Valentino – Sogni ad occhi aperti” e la sezione a cui il testo concorre.

Articolo 7

– Sarà nominato un vincitore per ognuna delle sezioni: per le sezioni A, B, C1, D il premio consisterà nella somma di € 500, per la sezione C2 in un buono per l’acquisto di libri dell’importo di € 200.

– Altri autori meritevoli potranno ricevere segnalazioni e menzioni di merito.

Articolo 8

– Le deliberazioni della giuria sono insindacabili e inappellabili.

Articolo 9

– In nessun caso le opere saranno restituite.

Articolo 10

– I premiati dovranno ritirare personalmente i premi loro assegnati il giorno della premiazione, pena la perdita del diritto al premio in denaro (rimarrà comunque al concorrente il titolo di vincitore).

– I premi non ritirati il giorno della premiazione saranno incamerati per l’edizione successiva.

– Ai concorrenti vincitori e provenienti dall’estero, o da una località che disti oltre 200 km dal luogo della premiazione, l’organizzazione offrirà l’ospitalità in hotel per la notte seguente la premiazione.

Articolo 11

– La cerimonia di premiazione si svolgerà presso l’Unione Industriale di Torino in data 13 febbraio 2021 alle ore 17.30 durante una pubblica manifestazione.
– Ai concorrenti vincitori sarà data tempestiva comunicazione scritta via mail.

Articolo 12
– La partecipazione al concorso implica di fatto l’accettazione di tutte le norme indicate nel presente bando.