Funzione della poesia

Un tempo, prima della invenzione della scrittura, le forme prosodico-metriche permettevano ai bardi di avere una memoria prodigiosa, cantando epos per ricordare gli eventi determinanti la sorte dei popoli, ravvivando cerimonie religiose e pratiche di magia. La nuova funzione della grande poesia è quella di non lasciare morire il senso della forma e della bellezza nei cittadini: questa nuova funzione assegna un ruolo dominante alle azioni poetiche, dato che la pratica della lettura di testi poetici è una pratica da pochi perseguita.

L’entusiasmo disinteressato dei poeti che aderiscono al movimento può derivare principalmente dall’impeto originario che la bellezza svela nel cuore degli uomini.
Nel 2008 Giuseppe Conte scrisse “Credo che sia meglio fare sempre progetti…Venti anni fa lanciammo le 19 tesi sulla Bellezza, eravamo Copioli, Baudino, Kemeny, Mussapi, Zecchi ed io. Ci interessava convergere su alcune idee importanti. Al centro di queste c’era la bellezza… Quasi nessuno allora pensava così… Oggi a pronunciare il termine bellezza ce li troviamo proprio tutti… c’è chi vuole fare il ministro della bellezza, c’è chi vuole fare la bella politica, c’è chi parla della bellezza della matematica, insomma, tutti d’accordo, come si è di solito quando si parla di qualcosa che non conta più niente….”.
Credo che oggi tocchi all’artista, al poeta svelare la bellezza insurrezionale (distinguendola da quella che porta all’utile immediato o al puro godimento intellettuale), unica in grado di alimentare la lotta contro l’Impero del Brutto.


Parole d’ordine per il commando vergate da Tomaso Kemeny

a. Realizzare la nostra vocazione di combattenti contro l’Impero del Brutto.
b. Rendere l’Italia il centro terrestre della bellezza.
c. Attuare l’energia della grande poesia con gesti inconfutabili.
d. Liberare, senza riserve, le potenze dell’immaginazione creatrice.
e. Azzerare la corrotta vecchiaia dell’Italia e dell’Europa.
f. Sfidare l’arroganza delle spettacolarizzazioni mediatiche.
g. Ogni giorno aprire il cuore nostro dissacrato e quello del nostro tempo a un raggio di bellezza.
h. Opporsi alla cecità delle forze che avvelenano l’aria, l’acqua, la terra e il fuoco.
i. Lottare per il primato della bellezza sulla politica economica e sulla tecnologia,
l. Assecondare l’urgenza di una vita eroica.
m. Rendere attuali gli aspetti imperituri del codice cavalleresco.

Tomaso Kemeny